“La prima volta che me ne sono accorta, era solo un leggero fastidio che si faceva sentire quando sollevavo il braccio sopra la testa. Sinceramente non ho pensato potesse diventare un problema, per lo meno fino a quando non ho iniziato ad avere difficoltà nello svolgere attività quotidiane come vestirmi, o lavarmi la schiena.”
Questa frase, esclamata da una mia paziente pochi giorni fa, mi ha fatto molto riflettere sull’importanza di una diagnosi precoce in caso di infiammazione alla cuffia dei rotatori e – più in generale – di dolore alla spalla.
Ed è proprio questa frase che mi ha dato l’intuizione per l’articolo di questa settimana, nel quale descrivo 7 semplici test per la spalla, da effettuare a casa, che suggeriscono al paziente quando sia il caso di non sforzare più l’articolazione e, se il dolore persiste nonostante il riposo, di rivolgersi il prima possibile ad uno specialista qualificato.
Molte volte ho sentito storie simili dai miei pazienti: è proprio vero che non ci accorgiamo di quanto siano importanti le piccole attività di ogni giorno fino a quando non ci ritroviamo con un impedimento.
La spalla è un complesso articolare unico, perché permette alle braccia la notevole ampiezza di movimenti di cui, in condizioni normali, devono essere capaci.
Quando un infortunio compromette il funzionamento di una spalla (o di entrambe), il dolore e le difficoltà che un paziente sperimenta hanno un impatto significativo sulla qualità della sua vita.
La cuffia dei rotatori
La cuffia dei rotatori è un complesso formato dai quattro tendini (ed i relativi muscoli) che collaborano alla stabilità dell’articolazione fra omero e scapola, la principale articolazione mobile della spalla, e permettono il movimento del braccio.
È chiamata in questo modo perché i muscoli si “avvolgono” attorno all’articolazione formando una guaina che ha proprio l’aspetto di una cuffia.
Quando il paziente riferisce sintomi dolorosi e limitazioni dei movimenti delle braccia, nella maggior parte dei casi la causa è un’infiammazione o un danno che affligge la cuffia dei rotatori.
I 4 muscoli che formano la cuffia dei rotatori sono:
- sovraspinato;
- sottoscapolare;
- sottospinato;
- piccolo rotondo.
I sintomi dell’infiammazione
Come ho accennato poco sopra, i sintomi più comuni sono il dolore, che all’inizio si manifesta solo quando il paziente compie determinati movimenti, e la limitazione dei movimenti.
Nella maggioranza dei casi, la limitazione riguarda i movimenti che prevedono di alzare il braccio sopra la testa o di piegarlo posteriormente.
Se non diagnosticati e curati adeguatamente, i sintomi tendono ad aumentare gradualmente d’intensità.
Dopo qualche tempo si manifestano anche a riposo, disturbando il sonno del paziente e rendendogli difficile qualsiasi operazione che normalmente si svolge con le braccia.
I test per la cuffia dei rotatori
È molto importante saper valutare accuratamente la salute delle proprie articolazioni; in particolare, mettersi a riposo ai primi segni d’infiammazione della cuffia dei rotatori può prevenire che l’infiammazione diventi cronica e crei danni ai tessuti che richiederebbero trattamenti più invasivi e lunghi periodi di riabilitazione.
I semplici test della spalla che spiegherò fra poco, che saranno eseguiti con l’assistenza di un’altra persona, debbono suggerire al paziente quando sia il caso di non sforzare più l’articolazione e, se il dolore persiste nonostante il riposo, di rivolgersi il prima possibile ad uno specialista qualificato.
Test di Neer
L’esaminatore si pone alle spalle del paziente ed esegue una elevazione passiva del braccio, mantenendo con l’altra mano la scapola abbassata; se il paziente prova dolore è sintomo di sindrome da impingement.
Yocum test
Il paziente in posizione seduta pone la mano della spalla esaminata sulla spalla controlaterale, deve poi spingere in alto il gomito contro la resistenza offerta dall’esaminatore: se la manovra genera dolore in presenza di una tendinopatia della cuffia.
Test di Hawkins
Spalla e gomito del paziente flessi a 90°, l’esaminatore posto davanti gli esercita una rapida intrarotazione portando in basso l’avambraccio e mantenendogli il gomito fermo: il testo è positivo se provoca dolore.
Drop-arm test
Si esegue in piedi o seduti.
Chi assiste deve sollevare il braccio del paziente fino a portarlo in posizione perpendicolare al tronco, poi lasciarlo andare.
Il paziente deve cercare di fare resistenza alla caduta del braccio.
Se il braccio cade o il paziente sente dolore, probabilmente la cuffia dei rotatori è danneggiata; in particolare, questo movimento potrebbe segnalare un danno del tendine sovraspinato.
Test di Jobe
Si esegue in piedi con il braccio a 90° in abduzione, ruotato di circa 30° in avanti.
Il termine abduzione indica un movimento che allontana un arto dalla linea mediana del corpo.
Chi assiste prende il polso del paziente e lo spinge verso il basso, mentre il paziente cerca di resistere alla pressione.
Se il paziente sperimenta dolore o non riesce a resistere alla (leggera) pressione dell’assistente, il test è positivo.
Test di Jobe laterale
È una variante del test precedente, nella quale la spalla è abdotta ma il gomito è piegato a 90°, il pollice punta verso il tronco e le altre dita verso il terreno.
In questo caso, alcuni pazienti non riusciranno nemmeno a raggiungere la posizione che ho descritta; il test è negativo se il paziente resiste alla pressione verso il basso esercitata dall’assistente.
Belly press
Il test si svolge in piedi ed il paziente deve appoggiare il palmo della mano del braccio da testare all’addome (per questo il test si chiama così).
Il test è positivo se il paziente non riesce a premere il palmo sulla pancia, senza girare il gomito.
Il paziente deve essere in grado di tenere il gomito più avanti dell’ascella mentre preme con la mano sull’addome.
Cosa fare se i test sono positivi
La positività dei test deve far pensare ad un’infiammazione o un infortunio della cuffia dei rotatori.
In questi casi, rivolgersi prima possibile ad uno specialista potrebbe abbreviare i tempi della guarigione ed evitare che l’infortunio degeneri gradualmente.
Se trascurata, infatti, l’infiammazione della cuffia dei rotatori potrebbe causare danni alle strutture articolari e rendere necessario un intervento chirurgico di riparazione, che deve essere necessariamente seguito da un lungo (e faticoso) percorso di riabilitazione.
Riposo e FANS
La prima misura da prendere, comunque, è mettere il braccio a riposo, evitando di compiere qualsiasi sforzo e assumendo dei Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei (FANS) per lenire l’infiammazione.
Applicare del ghiaccio per 15-20 minuti ogni ora può essere d’aiuto, specialmente se l’infiammazione deriva da una caduta o da un infortunio. Se dopo qualche giorno di riposo i sintomi non sono scomparsi, sarà inevitabile ricorrere alla consulenza di uno specialista.
Visita specialistica
Un chirurgo ortopedico specializzato in patologie della spalla effettuerà una diagnosi completa della cuffia dei rotatori.
È importante, infatti, considerare la spalla come un’unico sistema, nel quale un danno o un’infiammazione possono influenzare la salute di tutte le parti anatomiche che collaborano alla stabilità dell’intero complesso articolare.
Una volta accertate le condizioni di tutte le strutture (tendini, muscoli, cartilagini, ossa…) lo specialista deciderà se sia il caso di programmare un intervento di riparazione o sia possibile risolvere il problema solamente attraverso i trattamenti conservativi.