La capsulite adesiva, detta anche frozen shoulder o spalla congelata, è una patologia che provoca un forte dolore e una limitazione nei movimenti dell’articolazione, che con il tempo vanno ad accentuarsi sempre più, rendendo insopportabili le notti.
Spesso i pazienti richiedono una visita specialistica proprio perché non riescono a dormire la notte, a causa del forte dolore e della difficoltà a trovare una posizione adeguata.
In questo articolo vedremo proprio cos’è la capsulite adesiva e quali sono le soluzioni a questa fastidiosa patologia.
La capsulite adesiva
La capsulite adesiva o, appunto, la spalla congelata, è una patologia infiammatoria molto dolorosa della spalla.
Ma perché, se solitamente un’infiammazione viene associata al caldo, in questo caso avviene il contrario e addirittura si associa al congelamento?
Presto detto: l’infiammazione causa un ispessimento dei tessuti così doloroso che il nostro organismo mette in atto un meccanismo di autodifesa che di fatto blocca (congela) la spalla, prevenendo l’aggravarsi della lesione.
Le cause sono da ricercarsi nella correlazione con:
- patologie primarie come il diabete, malattie autoimmuni, malattie della tiroide;
- patologie secondarie come una lesione tendinea della cuffia dei rotatori;
- somatizzazione di alcune patologie psicologiche.
La fisioterapia, nonostante sia sempre la prima fase dell’iter terapeutico da consigliare, ha spesso un beneficio limitato perché la rigidità della spalla è sempre correlata ad una causa patologica diversa.
Il movimento può essere recuperato attraverso un buon protocollo rieducativo che include – molto spesso – l’intervento chirurgico in artroscopia di liberazione a 360° della capsula (capsular release) intorno alla glena, facendo di fatto recuperare il movimento articolare.
Se la capsulite adesiva della spalla è associata, come detto in precedenza, a una lesione tendinea, è possibile comunque risolvere entrambe le patologie in un unico atto operatorio.
In buone mani chirurgiche e in buone mani fisioterapiche si può dunque eseguire, in un unico atto sia la riparazione del tendine, quindi la causa principale che porta al blocco della spalla, sia “sbloccare” la spalla stessa.
Le fasi della capsulite adesiva
Per comprendere la capsulite adesiva è necessario fare una breve introduzione sull’anatomia della spalla, per avere chiaro quale parte è interessata da questo disturbo.
La spalla è costituita da tre ossa:
- l’omero;
- la scapola;
- la clavicola.
Queste ossa sono circondate dalla capsula articolare, un tessuto connettivo molto resistente, utile a mantenere la stabilità dell’articolazione della spalla.
All’interno della capsula è presente il liquido sinoviale che agevola i movimenti: nei casi di spalla congelata, l’altro nome della capsulite adesiva, la capsula della spalla si ispessisce e il flusso di liquido sinoviale è ridotto.
La capsulite adesiva, di solito è molto dolorosa, provocando una forte riduzione dei movimenti della spalla e un irrigidimento dell’articolazione, dato dall’inspessimento dei tessuti.
Generalmente, si sviluppa in 4 fasi:
- infiammazione della capsula anteriore;
- ipertrofia sinoviale;
- inspessimento della capsula anteriore;
- fibrosi, ovvero la formazione anomala di tessuto connettivo-fibroso.
Le cause della capsulite adesiva
Le cause della patologia sono ancora poco chiare ma, in generale, l’attività lavorativa e quella sportiva non sembrano essere i motivi scatenanti.
La capsulite adesiva si può però presentare come conseguenza di altre malattie, come tendinopatie o lesioni della cuffia dei rotatori.
È una patologia invalidante rara, più frequente nel sesso femminile ed insorge tra i 35 e i 60 anni. A volte può affliggere entrambe le spalle e, se non curata per tempo, diventa molto difficile da trattare.
Le ricerche hanno trovato delle connessioni tra spalla congelata e le seguenti condizioni:
- immobilizzazione dell’arto a seguito di un infortunio, una frattura o un intervento chirurgico;
- malattie metaboliche;
- diabete;
- iper o ipotiroidismo;
- morbo di Parkinson;
- malattie cardiache;
- artrosi acromion-claveare;
- malattie autoimmuni.
Non essendo ancora del tutto note le cause della capsulite adesiva, non è possibile indicare un metodo efficace per prevenirla, per questo già nella fase iniziale, quando si notano i primi sintomi, è bene consultare uno specialista e intervenire prima che il dolore si intensifichi.
I sintomi della capsulite adesiva
La spalla congelata si manifesta in maniera progressiva, con un dolore inizialmente lieve che, con il passare del tempo, diventa sempre più forte, soprattutto durante la notte e la mattina appena svegli.
Il dolore di solito si localizza nella parte esterna e superiore della spalla e, talvolta, si espande anche lungo il braccio.
I sintomi principali rilevati dai pazienti che soffrono di questa malattia sono:
- movimenti limitati (compresi quelli più semplici);
- impossibilità a muovere la spalla anche con l’aiuto di qualcuno;
- gonfiore;
- dolore intenso;
- difficoltà a trovare una posizione comoda per dormire.
La diagnosi
La diagnosi della malattia si esegue attraverso una visita medica specialistica.
L’ortopedico eseguirà dei test manuali, analizzando i movimenti della spalla per identificare la causa del dolore, che può essere dato da diverse patologie.
Dopo aver esaminato la spalla e verificato la mobilità dell’articolazione (chi soffre di spalla congelata ha una facoltà di movimento limitatissima), si prescrivono degli esami di imaging quali:
- radiografia;
- risonanza magnetica;
- ecografia
Questi esami vengono prescritti per confermare la condizione ed escludere altre condizioni che possono creare dolore, come la lesione della cuffia dei rotatori.
Il trattamento della capsulite adesiva della spalla
Una volta diagnosticata la patologia, è compito del medico ortopedico valutare il trattamento migliore per far recuperare al paziente la funzionalità dei movimenti ed eliminare il dolore.
Le soluzioni sono:
- trattamento conservativo, che prevede l’assunzione di farmaci in abbinamento a dei percorsi di fisioterapia;
- trattamento chirurgico, solitamente in artroscopia.
Esercizi
La spalla congelata, nel tempo, può migliorare grazie a semplici trattamenti conservativi, che vanno seguiti con attenzione e cura.
L’assunzione di farmaci antinfiammatori (corticosteroidi o FANS che riducono il dolore e il gonfiore), le infiltrazioni di cortisone e la fisioterapia mirata possono evitare il trattamento chirurgico e migliorare le condizioni della spalla del paziente.
Esistono diversi percorsi fisioterapici per la capsulite adesiva: gli esercizi in acqua per la riabilitazione o in casa per migliorare la mobilitazione, associati a farmaci, spesso sono la scelta primaria, utili ad evitare l’intervento chirurgico.
Esercizi in acqua
L’efficacia degli esercizi in acqua è comprovata da diverse ricerche; per questo mi sento di consigliare quattro esercizi che combattono efficacemente il dolore e ripristinano il movimento della spalla.
Tutti questi esercizi prevendono l’immersione del corpo fino all’altezza delle spalle e la possibilità di modulare la resistenza dell’acqua ruotando il palmo delle mani.
- Tenendo i gomiti aderenti al busto, roteare verso l’interno e verso l’esterno gli avambracci, mantenendoli paralleli al terreno.
- Con le braccia tese lungo i fianchi, portarle all’altezza delle spalle con le mani parallele o perpendicolari al terreno, in base allo sforzo che si vuole sottoporre all’articolazione.
- Mantenendo le braccia sotto la superficie dell’acqua, muoverle verso l’interno e l’esterno, modulando la resistenza con le mani.
- Con le braccia tese lungo i fianchi, mantenere i gomiti aderenti al busto e portare gli avambracci verso l’alto, in posizione parallela al terreno.
Intervento chirurgico
Quando non si riscontrano miglioramenti con il trattamento conservativo, oppure nei casi di fortissimo dolore, è compito del medico ortopedico proporre di intervenire chirurgicamente.
L’intervento, nella maggioranza dei casi, sarà effettuato in artroscopia al fine di rimuovere parte del tessuto capsulare, ridurre il dolore, il sanguinamento, il gonfiore post-operatorio, velocizzare il recupero e ridurre al minimo le incisioni cutanee.
Tramite l’intervento chirurgico della spalla congelata è possibile allungare la capsula articolare irrigidita. Se la spalla rigida è associata ad una lesione tendinea, anche questo problema può essere risolto durante un unico intervento.
Al termine dell’operazione, il chirurgo mobilizzerà la spalla, previa anestesia locale, al fine di recuperare definitivamente il movimento originale dell’arto
I tempi di guarigione
Una volta effettuata l’operazione, sarà ovviamente necessario sottoporsi a un intenso ciclo fisioterapico per mantenere il movimento raggiunto e ottenere una completa rieducazione motoria della spalla.
Il ciclo di esercizi potrà durare dai 3 ai 6 mesi, il tempo necessario per recuperare completamente l’uso dell’articolazione.
Il processo di guarigione è molto lento ma, se la riabilitazione viene effettuata con costanza, la sintomatologia dolorosa scomparirà completamente e il movimento tornerà nella norma.