Chirurgia ricostruttiva artroscopica della spalla
La spalla è formata da muscoli sovrapposti da legamenti che, potendo ruotare con una circonduzione quasi completa, cambia e modifica il suo assetto e la sua struttura, a seconda delle posizioni che assume.
Gli interventi chirurgici con tecnica artroscopica tendono a risolvere i problemi derivanti dalle grandi patologie della spalla.
I chirurghi ortopedici appartenenti alla “vecchia scuola”, guardavano con sospetto l’artroscopia perché fuorviati dalle ipotesi – poi ampiamente superate dalle nuove ricerche scientifiche – che una piccola incisione e una telecamera potessero solo servire a “verificare” e non a risolvere e riparare le lesioni articolari.
Oggi possiamo senza dubbio affermare che ogni lesione tendinea e legamentosa si possa riparare in artroscopia grazie anche all’ingegneria biomedica che ha permesso di progettare strumenti sempre più sofisticati al fine di effettuare riparazioni complesse, attraverso piccole incisioni.
Dopo l’avvento della chirurgia artroscopia nasce un nuovo concetto di anatomia, detto appunto artroscopica, che sovverte completamente i concetti di anatomia basata sulle dissezioni dell’articolazione della spalla.
Il vero beneficio di una riparazione artroscopica, oltre a un minore impatto estetico [cicatrici di 1 cm], è soprattutto la possibilità di effettuare riparazioni anatomiche senza intaccare muscoli sani come nel caso della chirurgia «open», evitando il così detto “sacrificio degli innocenti”.
L’unica patologia che ancora non è possibile riparare in artroscopia è il danno osseo come le fratture, che necessitano di placche e viti, o gravi artrosi che portano alla sostituzione dell’articolazione degenerata tramite protesi.
Il fascino di questi nuovi studi scientifici e lo sviluppo delle tecniche chirurgiche ha assorbito la quasi totalità del mio approccio alla professione medica.