I rimedi per la cuffia dei rotatori infiammata partono dalla prevenzione e dalla modifica dello stile di vita fino alle terapie conservative.
La cuffia dei rotatori infiammata può essere un disturbo molto fastidioso, che spesso influisce sulla qualità di vita di chi ne è affetto.
Molto frequentemente chi presenta questo tipo di infiammazione ha difficoltà a svolgere azioni abituali ed accusando dolore anche di notte.
Ma come possiamo rimediare al dolore della cuffia dei rotatori infiammata? Scopriamolo insieme in questo, spiegando in primo luogo cos’è la cuffia dei rotatori.
La cuffia dei rotatori è formata da 4 muscoli e dai rispettivi tendini:
- sovraspinato;
- sottoscapolare;
- sottospinato;
- piccolo rotondo.
Possiamo definirla come una protezione dell’articolazione, che permette i diversi movimenti che la spalla compie.
Sovrapponendosi, i tendini incapsulano l’intera zona nella quale la testa dell’omero va ad incastrarsi all’interno della cavità glenoidea, una nicchia semicircolare che è posta sull’estremità della scapola e serve proprio a questo scopo.
In condizioni normali, la cuffia dei rotatori è perfettamente in grado di stabilizzare la spalla; proprio per via dell’ampiezza dei movimenti che il braccio deve essere in grado di compiere, i suoi tendini sono però particolarmente esposti ad infortuni e rotture.
L’infiammazione della cuffia dei rotatori
L’infiammazione può essere scatenata:
- da traumi, come un colpo o una caduta;
- dalla ripetizione eccessiva di alcuni movimenti, che provocano microtraumi nell’articolazione (frequente negli sportivi).
Nelle persone di età avanzata o che hanno subito una immobilizzazione forzata, l’infiammazione può infine essere determinata dalla naturale degenerazione delle strutture tendinee o da atrofia muscolare.
Ovviamente, non è raro che due o più fra queste cause concorrano nell’alimentare l’infiammazione.
L’inattività (qualsiasi ne sia la causa) è il terzo fattore di rischio, particolarmente rilevante nelle persone anziane o molto sedentarie.
Generalmente si presenta con:
- dolore;
- limitazione funzionale;
- calore nella parte interessata.
Considerando il suo fondamentale ruolo, il dolore e le limitazioni funzionali possono influire sul corretto svolgimento delle attività quotidiane.
Le cause di un’infiammazione alla cuffia dei rotatori possono essere molteplici e non sono sempre facili da individuare senza un’indagine approfondita.
Dal momento che la spalla è un complesso articolare composto da molti elementi, il suo funzionamento dipende necessariamente dal mantenimento dell’equilibrio fra gli elementi stessi.
Generalmente si lesiona più facilmente il sovraspinato, ma vi sono dei casi, anche se più rari, di danni agli altri muscoli della cuffia dei rotatori.
La diagnosi è in genere clinica, con un serie di manovre per poter comprendere quale muscolo è interessato dall’infiammazione: va comunque confermata con una radiografia, in quanto alle volte il dolore può presentarsi con diversi movimenti.
Se il danno è trascurato e non viene diagnosticato tempestivamente, la situazione potrebbe degenerare in modo graduale fino a determinare una seria limitazione dei movimenti possibili con il braccio ed, in alcuni casi, persino l’atrofia dei muscoli della spalla.
Oltre all’età ed alla sedentarietà, che sono fattori che aumentano la possibilità di sviluppare l’infiammazione della cuffia dei rotatori, esistono altri elementi che possono predisporre a questa patologia.
Questi possono essere legati a:
- alcuni tipi di attività professionali, in particolare quelle che richiedono attività manuale usurante e compiti ripetitivi;
- attività sportive di contatto(calcio, basket, rugby, ecc.);
- attività sportive che richiedono l’utilizzo continuo delle braccia(ad esempio tennis, volley, baseball o sci di fondo).
Infine, è nota la correlazione di questa condizione articolare con alcune malattie metaboliche come il diabete e l’obesità e con le patologie che colpiscono il sistema cardiovascolare.
I motivi alla base di tale correlazione non sono ancora stati completamente compresi; a questo proposito, molti studi clinici sono attualmente in corso.
I rimedi alla cuffia dei rotatori infiammata
Esistono vari accorgimenti che si possono mettere in atto per diminuire le probabilità di sviluppare un’infiammazione della cuffia dei rotatori.
Il primo e più importante è senz’altro quello di esercitare regolarmente i muscoli delle spalle (ovviamente senza eccedere!): più questi diventeranno tonici e flessibili, minore sarà il rischio.
Consiglierei inoltre di fare molta attenzione ai movimenti ripetuti e di fermare la propria attività non appena si manifesta il dolore o si percepisce una sensazione di calore alla spalla.
È bene, infine, non esitare a sottoporsi ad una visita specialistica, quando si sospetta un’infiammazione alla cuffia dei rotatori.
La diagnosi tempestiva di questa patologia è importantissima perché consente, nella maggioranza dei casi, di risolverla senza far ricorso a trattamenti chirurgici.
La prevenzione dalle lesioni
Sebbene non sia sempre possibile scongiurare questo tipo di infortunio, esistono diversi esercizi che aiutano a diminuire significativamente le probabilità di infiammazione.
Potete approfondire l’argomento in questo articolo.
La terapia fisica ha un importanza fondamentale sia nella prevenzione che nel trattamento del dolore causato dalle lesioni della cuffia dei rotatori.
Secondo alcuni studi scientifici l’esecuzione attenta di esercizi mirati è più efficace dei farmaci antidolorifici nell’alleviare i sintomi del problema.
Modifica il tuo stile di vita
A parte gli esercizi specifici, mettere in pratica uno stile di vita meno improntato alla sedentarietà e più attivo ha chiaramente un effetto positivo sulla salute delle articolazioni.
Così come porre una maggiore attenzione nell’evitare movimenti scomposti o scoordinati, specialmente nel caso il problema sia connesso alla debolezza dei muscoli, può impedire la comparsa di infiammazioni di questo tipo.
Potete, inoltre, seguire tre accorgimenti che aiutano la prevenzione:
- seguire una corretta alimentazione;
- non fumare;
- evitare un eccessivo consumo di alcolici.
Questi consigli aiutano a mantenere un afflusso di sangue adeguato nelle aree periferiche, diminuendo sensibilmente il rischio di incorrere in danni alle articolazioni.
Terapie conservative
Nel caso la cuffia dei rotatori sia danneggiata, la prima misura prevede terapie conservative per minimizzare l’infiammazione ed alleviare i sintomi che la accompagnano.
Intervenire subito con altri tipi di trattamento non è infatti consigliabile, specialmente se i danni derivano da un trauma recente o se comunque l’area della spalla è gonfia e dolente.
Ginnastica
Come abbiamo visto poco sopra, svolgere esercizi specifici, meglio ancora se sotto la guida di un fisioterapista, ha un effetto antidolorifico ed antinfiammatorio molto efficace.
Naturalmente, il programma di allenamento deve essere personalizzato per le esigenze del singolo paziente.
Farmaci FANS
L’assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) è la colonna portante di ogni trattamento per la cuffia dei rotatori.
I FANS permettono il riassorbimento dell’infiammazione: va comunque sottolineato che non vanno presi all’occorrenza, ma è necessario completare sempre lo schema indicato dal medico, per eliminare completamente la sintomatologia.
Terapie elettromedicali
Terapie come le onde d’urto o la Tecarterapia possono essere d’aiuto nella fase di riabilitazione nel caso sia indicato un trattamento conservativo, ma anche nella fase successiva all’intervento chirurgico nel caso vi sia la necessità.
Medicina rigenerativa
La medicina rigenerativa può essere utilizzata con successo sia nelle prime fasi della degenerazione, per aiutare la guarigione dei tessuti danneggiati ed evitare il ricorso a trattamenti più invasivi, che come supporto alla riabilitazione successiva ad un intervento chirurgico, per favorire tempi di recupero più rapidi ed una maggiore efficacia.
Le tecniche di medicina rigenerativa sono in grado di massimizzare il potenziale rigenerativo e placare l’infiammazione presente nelle articolazioni.
La seconda proprietà è sempre riscontrabile, mentre la prima può essere notevolmente limitata dall’età avanzata del paziente e questa è una caratteristica da tenere in considerazione nel valutare gli esiti di una procedura.