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Il liquido nel ginocchio è un versamento, termine medico per descrivere un accumulo di liquido nell’articolazione fra femore e tibia o fra femore e rotula.

Quando il liquido si accumula nella zona circostante un’articolazione, le cause possono essere svariate, ma si tratta di un segnale inequivocabile di un processo patologico in corso.

Un trauma, talvolta di entità moderata, può essere la causa principale del versamento: infortuni sportivi o professionali lo sono di frequente.

Vi sono però alcune malattie, come per esempio l’artrite reumatoide, che possono causare lo sviluppo di un versamento anche in assenza di un evento traumatico.

Il liquido nel ginocchio

borsite al ginocchio

Il ginocchio è un complesso articolare, composto da due articolazioni:

  • quella fra femore e rotula;
  • quella fra femore e tibia.

Quest’ultima è particolarmente importante perché è quella che ci permette di camminare, correre, saltare, alzarci in piedi…

Infatti, l’articolazione fra femore e tibia è tra le più robuste dell’intero organismo: le superfici articolari, la parte superiore della tibia e quella inferiore del femore, sono tenute stabilmente a contatto dai legamenti crociati anteriori e posteriori, così detti perché si incrociano proprio nel mezzo dell’articolazione.

Per aiutare l’articolazione a sostenere il peso del corpo, esiste persino un sistema di ammonizzazione: quattro “cuscinetti” di tessuto molle, che sono detti menischi e servono ad attutire i piccoli traumi che il ginocchio deve subire nella vita di ogni giorno, per esempio quando corriamo o quando saltiamo.

Il ginocchio reagisce all’infiammazione, che come abbiamo accennato può avere diverse motivazioni, con la produzione eccessiva di un liquido, che può essere di natura sierosa oppure contenere del sangue.

Il liquido prodotto in eccesso si sversa all’esterno dell’articolazione, provocando gonfiore e difficoltà nel muovere l’articolazione.

In questi casi, è assolutamente necessario che il paziente si rechi da un medico specializzato in ortopedia, che dovrà identificare le cause esatte dell’infiammazione in modo da poter formulare un trattamento adeguato per risolvere il problema.

I tempi di recupero

liquido nel ginocchio tempi di recupero

Infatti, il versamento può essere il sintomo di un problema transitorio, che si risolverà facilmente con un periodo di riposo e l’assunzione di farmaci antinfiammatori, ma anche di patologie più serie, che debbono essere trattate attraverso un approccio chirurgico.

Una diagnosi accurata è quindi l’unico sistema per avere una visione completa del problema, ed il primo passo verso la sua soluzione.

Le cause e i fattori di rischio

ginocchio gonfio

Come tutte le articolazioni, anche quella fra femore e tibia è soggetta alla normale usura dovuta all’invecchiamento delle cellule ed in particolare al deterioramento delle cartilagini.

Sia per questo motivo, che per il fatto che sono più soggette all’artrite reumatoide e ad altre patologie del metabolismo e del sistema immunitario, le persone che hanno superato i 55 anni sono più a rischio di sviluppare un versamento del ginocchio.

Un altro importante fattore di rischio è quello che affrontano gli sportivi, in particolare chi pratica sport di contatto come calcio, rugby, basket, per via della maggiore frequenza di traumi ed infortuni in questo contesto.

Infine, va tenuto in considerazione anche lo stile di vita: chi è sovrappeso lo “scarica” costantemente sulle proprie articolazioni, che sono quindi più soggette al deterioramento rispetto a quelle di chi è in forma. Lo stesso vale per chi è molto sedentario e pratica raramente attività fisica, dal momento che anche lo scarso allenamento può indebolire muscoli, tendini ed articolazioni.

I sintomi del liquido nel ginocchio

Il ginocchio gonfio è il primo sintomo.

Gonfiore, dolore e limitazione dei movimenti sono i sintomi più comuni di un versamento al ginocchio.

Naturalmente, il gonfiore è di solito quello più evidente, mentre il dolore e la difficoltà nel muovere la gamba possono essere presenti in misura variabile.

La diagnosi

lesione menisco

L’infiammazione del ginocchio, come abbiamo accennato, può avere molte cause diverse.

Le più comuni sono comunque legate alle lesioni che interessano il menisco ed il legamento crociato anteriore o a fratture anche parziali della rotula, della tibia o del femore.

Per accertare l’esatta causa del versamento, dopo avere esaminato il paziente il medico può prescrivere esami strumentali come:

  • l’ecografia;
  • la risonanza magnetica;
  • la radiografia.

Per formulare una strategia di trattamento che sia risolutiva è necessario avere una visione completa di tutti gli elementi che potrebbero essere coinvolti.

Come si toglie il liquido nel ginocchio

liquido nel ginocchio come si toglie

Rimedi

Il ghiaccio ed i farmaci antinfiammatori possono essere risolutivi in casi di traumi leggeri, che hanno prodotto lesioni di facile risoluzione.

Anche la medicina rigenerativa può talvolta essere applicata con successo per la riabilitazione del ginocchio, in pazienti selezionati.

Intervento chirurgico

In molti altri casi si renderà invece necessario procedere chirurgicamente, sia per rimuovere il liquido in eccesso (artrocentesi) che per riparare i tessuti danneggiati.

Questo è particolarmente frequente nei casi in cui il versamento e quindi l’infiammazione derivino dai danni ai menischi o ai legamenti crociati anteriori, che non possono che essere ricostruiti: diversamente, il paziente rischierebbe di andare incontro all’artrosi e ad altre patologie articolari degenerative.

Intervento al menisco

Quando è possibile, la chirurgia sul ginocchio si effettua con procedura atroscopica, per rendere più rapidi i tempi di recupero, a parità di risultato dal punto di vista funzionale. L’intervento sui menischi consiste di solito nel suturare il tessuto lesionato per permetterne la rimarginazione.

Intervento rottura legamenti ginocchio

intervento legamento crociato anteriore

L’intervento di riparazione del legamento crociato anteriore (LCA), quello che si lesiona nella grande maggioranza dei casi, prevede la sostituzione della parte strappata del legamento con un altra porzione del medesimo tessuto, prelevato dal paziente stesso (trapianto autologo) o da un donatore (trapianto eterologo).