Una sensazione d’instabilità del ginocchio, come se qualcosa, al suo interno, non fosse esattamente al suo posto.
Le lesioni che colpiscono i legamenti crociati non sono tutte uguali: dolore, gonfiore e difficoltà nel muovere l’articolazione possono essere presenti in misura variabile e sono di solito più evidenti se la lesione è causata da un trauma, come una caduta o un movimento forzato.
In questo articolo parleremo del legamento crociato anteriore, dei sintomi in caso di lesione, delle cause e dei tempi di recupero a seguito dell’operazione.
Che cos’è il legamento crociato anteriore?
I legamenti crociati sono fasci di tessuto fibroso che portano questo nome perché si incrociano al centro dell’articolazione, contribuiscono a stabilizzarla e collegano il femore alla tibia.
Si dividono in:
- legamenti crociati anteriori (LCA);
- legamenti crociati posteriori (LCP).
Il legamento crociato anteriore però, per qualche motivo, è più sottile e delicato di quello posteriore ed è quindi quello che ha le maggiori possibilità di andare incontro a lesioni.
La mancanza di questa struttura nel ginocchio, può portare a ulteriori danni articolari, legati al menisco o alla cartilagine.
La chirurgia è molto avanzata per quanto riguarda le tecniche di ricostruzione, ma, considerando la delicatezza della sezione in questione, è fondamentale sottoporsi a preparazione sia prima dell’intervento che dopo.
In questo modo è possibile recuperare la stabilità e la mobilità dell’arto traumatizzato in modo corretto ed efficace, senza gravi conseguenze.
I sintomi e le cause più comuni della rottura del legamento crociato anteriore
Come ho accennato poco sopra, la difficoltà nel muovere il ginocchio, il gonfiore ed il dolore possono essere considerati i sintomi più comuni delle lesioni del legamento crociato anteriore, ma l’intensità di questi sintomi può variare notevolmente da caso a caso.
In alcuni casi, dopo qualche giorno il trauma si risolve e il paziente non riferirà più nessun tipo di problema: riuscirà a camminare normalmente e rileverà soltanto una sensazione di minore stabilità del ginocchio.
Non c’è bisogno di dire che se non è diagnosticato per lungo tempo, un simile infortunio possa avere conseguenze poco gradevoli, come un rischio di artrosi significativamente aumentato e una maggiore probabilità di incorrere in altri infortuni.
Inoltre, la minore forza dell’articolazione può causare squilibri significativi e rende impossibile saltare o correre.
Le cause principali di lesione dei legamenti crociati sono imputabili a sollecitazioni meccaniche dell’arto in questione.
L’aumento del numero di persone che praticano sport quotidianamente è uno dei motivi per cui questo tipo di infortunio è in forte crescita nella popolazione: i cambi di direzione improvvisi ed i movimenti bruschi sono una delle cause principali della rottura dei legamenti crociati.
Le cadute e gli incidenti stradali sono le due cause che rappresentano buona parte della casistica che non è imputabile alla pratica sportiva.
La diagnosi di rottura del legamento crociato anteriore
Quando vi sia il sospetto di una lesione, lo specialista eseguirà una serie di test fisici, come il Jerk test, il test di Lachman ed il test del cassetto anteriore, che sono volti a confermare (o smentire) la diagnosi ipotizzata.
Se i test confermano l’ipotesi, si procederà ad effettuare delle ulteriori indagini con radiografie, ecografie e risonanze magnetiche, con il fine di approfondire la natura dell’infortunio e l’eventuale coinvolgimento di altre strutture anatomiche (ossa, muscoli, tendini, ecc.).
Questo permetterà di avere un quadro completo della situazione e quindi di scegliere una strategia adatta a risolvere il problema nella sua interezza.
L’iter terapeutico dopo una lesione al legamento crociato anteriore
A seconda della serietà della lesione e della presenza contemporanea di altri danni ai tessuti, lo specialista a questo punto deciderà se sia il caso di intervenire chirurgicamente o di adottare una strategia conservativa, basata su fisioterapia, farmaci antinfiammatori ed esercizio fisico.
Quando bisogna operarsi?
Spesso una lesione del legamento crociato rende necessario un trattamento chirurgico di riparazione, specialmente quando la rottura è completa, o quando si sono lesionati anche altri tessuti all’interno del complesso articolare del ginocchio, per esempio a causa di una caduta.
La procedura utilizzata ha lo scopo di ricostruire il legamento leso, sostituendolo con tessuto sano. Può essere utilizzato un tendine prelevato dallo stesso paziente (metodo autologo) o, più raramente, un tessuto prelevato da un donatore di organi (metodo eterologo).
Trattamento conservativo
Una strategia conservativa può essere adottata se non si ritiene necessario ricorrere alla chirurgia.
È importante anche nel caso di un intervento ricostruttivo, allo scopo di velocizzare i tempi di recupero dall’intervento stesso.
In qualche caso lo specialista potrebbe consigliare fisioterapia e farmaci antinfiammatori anche in preparazione all’operazione, esattamente per lo stesso motivo: preparare l’articolazione all’intervento e velocizzare il successivo recupero funzionale.
Intervento chirurgico
Quando non vi siano controindicazioni, l’intervento si effettua con accesso artroscopico.
Questo comporta una ferita operatoria molto più piccola ed un migliore risultato estetico, ovviamente senza influenzare l’efficacia del trattamento chirurgico. La procedura si divide solitamente in quattro fasi, che riporto brevemente:
- asportazione dei residui del legamento crociato anteriore danneggiato;
- preparazione dell’alloggiamento del nuovo legamento;
- realizzazione di tunnel ossei nel femore e nella tibia, per prepararli all’impianto del legamento;
- inserimento del nuovo legamento all’interno dell’articolazione e sutura.
Il post-operatorio
Dopo l’intervento, che dura circa un’ora, la cosa più importante per garantire rapidità ed efficacia del recupero funzionale è senza dubbio l’impegno del paziente stesso nel mettere in pratica le indicazioni del team in merito agli esercizi ed al comportamento.
La diligenza è il vero segreto per massimizzare gli effetti positivi dei trattamenti!
Legamento crociato anteriore: tempi di recupero
- 2° giorno: rimozione dei drenaggi, inizio della ginnastica passiva con tutore. Carico completo sull’arto operato;
- 3° giorno: dimissione dalla struttura ospedaliera;
- 15° giorno: I° controllo ortopedico e rimozione dei punti di sutura: inizio fisioterapia;
- 1° mese: II° controllo ortopedico, deambulazione concessa senza tutore. Si può tornare a guidare l’auto;
- 1° mese – 2° mese: proseguo del protocollo riabilitativo;
- dal 2° mese fino al 6° mese: una graduale ripresa dell’attività fisica fino al completo recupero, compreso l’allenamento sport specifico.
Domande Frequenti
È possibile effettuare l’intervento chirurgico dopo avere inizialmente optato per una strategia conservativa?
Certamente si: i trattamenti conservativi possono essere perfettamente complementari alla chirurgia di riparazione. Specialmente in caso di trauma, non è raro che sia il chirurgo stesso a rimandare la decisione sull’intervento, perché non è facile valutare l’integrità di tessuti gonfi ed infiammati.
La funzionalità del ginocchio sarà completamente ripristinata dall’intervento?
È difficile che il ginocchio torni esattamente alla stessa efficienza che aveva prima dell’infortunio. La chirurgia ricostruttiva è molto efficace ma nella maggioranza dei casi si riscontreranno comunque leggere differenze.
La medicina rigenerativa può essere efficace in caso di rottura dei legamenti crociati?
In generale, è uno dei trattamenti che possono essere utilizzati sia in parallelo ad una strategia conservativa che per accelerare il recupero dopo l’intervento chirurgico.
Non tutti i pazienti però ne possono beneficiare allo stesso modo: solo lo specialista può valutare se sia opportuno utilizzare la medicina rigenerativa e, nel caso, quale tecnica sia la più indicata.