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Il ginocchio è un’articolazione fra le più robuste del corpo umano: unisce tibia, femore e rotula e deve essere spesso in grado di supportare l’intero peso dell’organismo, per esempio quando camminiamo o corriamo.

Per questo motivo, le superfici delle estremità di queste ossa sono ricoperte di cartilagine, un tessuto più liscio e flessibile di quello osseo, in grado di ammortizzare la compressione che avviene quando carichiamo l’articolazione e di minimizzare l’attrito durante i nostri movimenti.

Menisco” è appunto il nome dei due cuscinetti di cartilagine che sono posti fra tibia e femore ed hanno la funzione di ammortizzare i colpi ed i piccoli traumi che sosteniamo, per esempio, durante l’atterraggio da un salto o quando effettuiamo un rapido cambio di direzione.

Il menisco: mediale e laterale

Nonostante sia uso comune parlare di menisco al singolare, si tratta di un’imprecisione. Infatti, i menischi sono in realtà due per ogni ginocchio (menisco mediale e menisco laterale), quindi quattro in totale.

Il menisco mediale è più piccolo ed ha una forma semicircolare (a mezzaluna), mentre quello laterale, più grande, ha il profilo allungato, simile a quello di un ferro di cavallo. Le due strutture sono unite dal legamento trasverso nel ginocchio, che è situato nella parte anteriore dell’articolazione. I menischi mediali sono quelli più spesso interessati dai traumi e dalle lesioni.

La funzione del menisco

La stabilità del ginocchio e la sua mobilità, ovvero la capacità di mettere in atto i due movimenti che la gamba dovrebbe essere in grado di compiere (estensione-flessione e rotazione interna-esterna) sono fondamentali per tutti i movimenti che compiamo quando siamo in piedi.

I menischi sono una parte molto importante dell’articolazione, nonostante in alcuni casi le lesioni o la rottura di una di queste strutture possa non comportare, in apparenza, una limitazione dei movimenti possibili. La loro funzione di ammortizzazione consente di scaricare fino al 60% del peso del corpo durante la compressione o la torsione del ginocchio.

La maggior parte delle persone che subiscono una lesione è comunque in grado di camminare e in qualche caso perfino di correre dopo l’infortunio.

Un menisco lesionato può però avere anche conseguenze nel tempo, come l’artrosi ed altri processi degenerativi, specialmente se non è trattato in modo corretto.

Le lesioni del menisco

Le lesioni che colpiscono i menischi possono essere molto differenti tra loro sia per posizione che per estensione ma, a grandi linee, si possono dividere in due gruppi:

  • le lesioni traumatiche sono quelle che derivano da una sollecitazione superiore all’elasticità del tessuto cartilagineo di cui sono composti i menischi. Sono più frequenti nei giovani ed in chi pratica sport, specialmente quelli che richiedono rapidi cambi di direzione, salti o contatto fisico. Chi pratica calcio, volley o rugby è particolarmente esposto a questo tipo di infortuni;
  • le lesioni degenerative sono spesso causate da traumi più piccoli ed insorgono a causa del deterioramento progressivo del tessuto stesso, che con il tempo tende a perdere elasticità e ad usurarsi facilmente, spesso a causa della minore irrorazione di sangue.

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Quali sono le cause delle lesioni meniscali?

Ci possono essere molti motivi per i quali i menischi si lesionano. Specialmente durante i movimenti di rotazione, i traumi sono purtroppo frequenti e la rottura del tessuto cartilagineo può avvenire in molti modi diversi.

Non è infrequente che traumi ripetuti ne indeboliscano la struttura prima che si rompa definitivamente per un movimento di iperestensione (come per esempio un calcio dato a vuoto o un appoggio mancato durante la corsa) o di extrarotazione. In questi casi è possibile che altri infortuni accompagnino la rottura del menisco, come ad esempio lesioni dei legamenti crociati o della rotula.

D’altra parte, nei soggetti più anziani, il logoramento dei tessuti o la debolezza muscolare e legamentosa (in particolare per le donne) possono portare a situazioni nelle quali la lesione può essere causata persino da un movimento abituale e comune, come accovacciarsi o alzarsi dalla posizione seduta.

I sintomi della rottura del menisco

I segni di una rottura o di una lesione possono essere vari e non sempre la loro entità è correlata al danno subito dai tessuti. Capita infatti che lesioni estese non siano rilevate tempestivamente perché il dolore è blando o persino assente; al contrario, piccoli infortuni possono essere molto dolorosi e causare sintomi vistosi come tumefazioni e blocco dell’articolazione.

In ogni caso, fra i sintomi più frequenti della rottura del menisco ci sono:

  • dolore nella parte esterna o interna del ginocchio;
  • mancanza di forza nell’articolazione o incapacità di fletterla o estenderla del tutto;
  • rumori e scricchiolii quando si flette o si estende il ginocchio;
  • gonfiore e tumefazione.

I sintomi possono anche non presentarsi subito e manifestarsi gradualmente, nell’arco di 48-72 ore dopo l’infortunio, tanto che alcuni atleti riescono persino a continuare l’impegno sportivo durante il quale è avvenuto l’infortunio. In caso di sospetta lesione, nessuno specialista consiglierebbe comunque di proseguire con l’attività sportiva, perché la situazione si potrebbe facilmente aggravare.

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Quando l’intervento è necessario?

Il menisco è un tessuto poco vascolarizzato e che, come abbiamo detto, con il passare del tempo è sempre meno irrorato dal sangue; questo non consente una rapida rigenerazione dei tessuti in caso di infortunio.

In passato, si tendeva a rimuovere la parte anatomica lesionata, considerando poco utile l’intervento conservativo; in realtà, la rimozione del menisco o di una parte di esso può avere conseguenze indesiderabili come la perdita di stabilità del ginocchio e l’artrosi.

Intervento chirurgico di suturazione del menisco

Quando è possibile, quindi, si tende a suturare la parte lesionata con tecnica artroscopica, mediante l’esecuzione di due piccole incisioni nel ginocchio per far passare gli strumenti operatori. Questo consente di recuperare velocemente buona parte della funzionalità dell’articolazione.

Intervento chirurgico di rimozione del menisco

Se la suturazione risulta invece irrealizzabile, in caso di blocchi articolari o di instabilità della lesione, si procede di solito alla rimozione selettiva, cercando di mantenere il più possibile invariata la forma anatomica del menisco.

In alcuni casi selezionati, specialmente in pazienti anziani che non hanno esigenze fisiche importanti, si può scegliere infine di non intervenire del tutto, procedendo solamente con terapia antalgica e riabilitazione.

In qualsiasi circostanza, rieducazione e fisioterapia sono indispensabili per il recupero del ginocchio e, se eseguite correttamente, possono accelerarne significativamente i tempi.